Lo spettacolo narra la storia di Sybilla, una bottiglia di plastica, che si sente diversa perché nasce con un’anima, con dei sentimenti, con dei pensieri e cerca di capire quale possa essere la sua missione nel mondo.
Dopo essere caduta accidentalmente in un fiume, raggiunge il mare, incontrando esseri di plastica come lei, ma anche balene, capodogli, tartarughe, gabbiani e albatros. Nel suo viaggio comprende quanto la plastica, il materiale di cui è composta, costituisca un vero dramma sia per il presente che per il futuro del pianeta. Dopo mille peripezie Sybilla arriva nella Baia dei Giganti e accade qualcosa di meraviglioso che cambierà il suo destino.
Lo spettacolo allude alla vita di spazi inquinati e alla possibilità di recuperarli e rigenerarli con l’obiettivo di infondere in chi guarda e ascolta l’idea di un mondo che può ancora essere preso per mano e portato in salvo. Questo mondo- che non è solo di fantasia, ma riguarda noi tutti- viene presentato attraverso l’animazione teatrale, con il corpo, le parole, i segni, stimolando, soprattutto la giovane fascia dei più piccoli a pensare e “consumare” in maniera alternativa.
Una performance in cui la comunicazione, oltre che dal corpo e dalle parole, viene accompagnata dai segni della Lis (lingua dei segni italiana) con l’obiettivo di amplificare e supportare la diffusione di messaggi, permettendo l’accesso anche a bambini non udenti o con difficoltà comunicative.